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ALLUVIONE BAGNOLETTO

I fatti accaduti nel quartiere tra il 31 gennaio, il 1 e 2 febbraio 2014

 

 

Venerdì 31.01.2014
Allertati all’alba da telefonate dei residenti di via Albosaggia invasi dalle acque incessanti, dalle ore 5:45 circa, eravamo in strada a cercare di capire le dimensioni del fenomeno e di filmare e fotografare i luoghi maggiormente colpiti. Conoscere l’entità del problema. Sperando che non fosse come nel 1988, nel 2002,  e negli anni a venire fino al 2010, 2011, 2012 e 2013 (il cui ultimo evento il 27 agosto)!

Ed invece, amaramente abbiamo dovuto prendere atto di una delle maggiori ondate di acqua quasi pari alla peggiore di tutte quelle già vissute (ovvero quella del 2002)!

Era ancora buio e mentre ci accingevamo ad andare in Via Albosaggia dove l’acqua aveva già raggiunto il metro di altezza in strada ed era impossibile entrare. Via G. Bertoli era praticabile fino all’incrocio con Serradifalco/Calvatone. Poi solo con mezzi anfibi!

Il mezzo su cui eravamo ci consentiva però di azzardare e col cuore in gola entrammo in via Ferrero, dove almeno 50 cm di acqua copriva l’asfalto. Infatti le ruote del fuoristrada erano coperte.  Lì, alcune persone, in preda al panico (ombrofobia)  lasciavano le proprie abitazioni per mettersi in salvo dall’acqua che prepotentemente si impossessava degli spazi vitali dentro le abitazioni. Altre, nel tentativo di limitare i danni, provavano a gestire le pompe di emergenza per mandare via acqua dalle case e dai giardini. Qualcuno, con suv e pik-up, aiutava persone a mettersi in salvo dalla piena portandoli in strade limitrofe e luoghi asciutti e più sicuri.

 

Un fermento di persone e mezzi che si spostavano in lungo ed in largo alla ricerca di una soluzione immediata.

Nel frattempo alcuni di noi, erano andati al centro di sollevamento idrovore Bagnolo (a Tevere) per verificare se era allestito il presidio e se erano in funzione le pompe. L’ing. Riccardi responsabile di quel centro per il CBTAR, contattato telefonicamente, aveva assicurato di aver disposto uomini sin dalle 22:00 della sera prima; che le pompe funzionavano a regime e che, secondo i loro principi, i canali non manifestavano criticità in quanto le acque venivano regolarmente pompate.  NULLA DI PIU’ FALSO! Quelle pompe erano state presidiate solo dalle ore 4:00 e non dalle prime avvisaglie di pioggia e fino al nostro arrivo non avevano funzionato quasi per niente.

Infatti, la vasca di raccolta era colma fino al suo argine (praticamente 3 o 4 mt in altezza di acqua nell’invaso) e tenuto conto che anche con soli 30 cm di acqua in quell’invaso, a Bagnoletto il canale Pantano è colmo, si può immaginare qual’era l’effetto in quella circostanza!

Un dramma che si aggravava, da una parte, l’esasperazione delle persone presenti sul posto che chiedevano a gran voce di azionare le pompe e, dall’altra, la difficoltà degli operatori del CBTAR presenti, a disostruire l’ingresso delle pompe stesse e dello “sgrigliatore”, dall’enorme quantità di rifiuti che vi si era accalcata!

Solo dopo l’intervento di una ruspa con un braccio adeguato (prima ne era arrivata una con un braccio di lunghezza insufficiente) che ha eliminato l’ostruzione, alle 11:30 circa le pompe hanno iniziato a funzionare a regime. Ma il danno era fatto e il disastro compiuto!

 

Da quel momento non si poteva che tornare in quartiere e valutare immediatamente cosa poter fare. Mentre alcuni rimanevano a vigilare il centro di pompaggio, altri prendevano contatti con l’Amministrazione Municipale per tentare un coordinamento di aiuti immediati!

Così è passata tutta la giornata cercando di allacciare contatti e segnalare i casi di maggiore difficoltà e luoghi dove intervenire con priorità.

 

Sabato 01.02.2014
Sin dalle prime ore dell’alba alcuni cittadini hanno presidiato il centro Idrovore di Bagnolo per accertarsi che l’impianto di pompaggio fosse attivo e costantemente monitorato anche se rimanevano forti i contrasti con i tecnici del CBTAR preposti al funzionamento delle idrovore.

I cittadini insistevano sulla necessità di aspirare maggiori quantità di acqua fino a pochi centimetri dal fondo della vasca con la speranza di un migliore smaltimento del canale Pantano ancora ad un livello critico,  mentre i tecnici ritenevano insufficiente il livello dell’acqua nell’invaso per attivare le pompe senza rischiarne la rottura.

Nel frattempo le persone presenti in quartiere erano in contatto telefonico ed informavano di un canale Pantano sempre colmo, nonostante nella vasca al centro di pompaggio vi fossero circa 70 cm di livello.

Nel tardo pomeriggio ci è stato segnalato il possibile sopralluogo del Sindaco di Roma che si è presentato, ha fatto un veloce giro ed è andato! Abbiamo potuto scambiare poche battute con il Vice Sindaco On.le Nieri. Speriamo abbia saputo cogliere a Bagnoletto come in altre parti del territorio le necessarie informazioni per consentire al “Primo cittadino” di far valere la propria autorità e la propria responsabilità di “garante e tutore” della pubblica incolumità. E per questo a Lui ricordiamo i dettami del DLgs 267/2000 sulla scorta del quale, volendo, potrebbe esercitare tutta la sua autorevolezza consentitagli dalla Costituzione!

 

Domenica 02.02.2014
La pioggia, di notte, non aveva avuto tregua. Solo alle prime luci dell’alba si è avuto un leggero miglioramento e i referenti del CdQ si erano rimessi in moto per monitorare il quartiere mentre erano in contatto con alcuni cittadini che chiaramente si erano recati al centro di pompaggio. Verso le 11:00 mentre erano in visita ad alcune famiglie che avevano richiesto un incontro informativo a via Ferrero per conoscere le ragioni del disastro e le possibili azioni utili e/o necessarie nell’immediato, sono stati raggiunti da una telefonata che segnalava il Presidente del Municipio in via Albosaggia. Raggiunto sul posto, con lo stesso Presidente sono stati scambiati alcune opinioni sulle impellenti necessità da mettere in campo e ci si è dati appuntamento nel pomeriggio presso l’unità di crisi allestita a via capo d’Armi presso la caserma della Polizia Municipale Gruppo X mare di Ostia.

Contrariamente ai programmi, verso le 15:30 con l’imperversare della pioggia che non cessava, veniva segnalata la reiterata difficoltà del funzionamento delle idrovore a Tevere.  A quel punto è stato informato il Presidente Tassone che ci ha messi in contatto con
l’ing. P. Cafaggi (dirigente responsabile dell’UOT del Municipio) il quale si è reso immediatamente disponibile per andare a verificare lo stato delle idrovore.
Portato sul posto, il Dirigente dell’UOT, ha potuto constatare che le pompe, pur in presenza di una cospicua quantità di acqua nell’invaso, non venivano attivate in continuità per un asserito rischio di
rottura.
A quel punto è stato contattato telefonicamente l’ing. Riccardi (responsabile per conto del CBTAR del centro di sollevamento) che è stato passato all’ing. Cafaggi.

La telefonata iniziata con i migliori auspici, ha assunto toni forti in quanto, nonostante la preghiera dell’ing. Cafaggi di ordinare agli operatori di attivare e mantenere costantemente in funzione le pompe al fine di smaltire maggiore quantità di acqua nell’invaso, il responsabile del CBTAR si ostinava a negare tale opportunità adducendo motivi di responsabilità in caso di rottura delle pompe.

A nulla è servito il monito del responsabile dell’UOT né quello del Presidente del Municipio  che nel frattempo era giunto sul posto. La motivazione sempre la stessa: le acque nell’invaso non possono essere completamente aspirate altrimenti si rischia di bruciare le pompe.

Di fronte al rifiuto di ordinare l’attivazione delle pompe da parte dell’ing. Riccardi, l’ing. Cafaggi manifestava possibili segnalazioni del caso all’Autorità giudiziaria competente per la valutazione di eventuali responsabilità sul disastro in corso. 

Ma quanto costeranno a Roma Capitale e alla Regione Lazio in termini di risarcimenti, i danni arrecati dalla inefficiente gestione dell’impianto di sollevamento?
E quanto, in confronto ai danni arrecati al territorio, ai cittadini, all’ambiente, può valere la rottura di una pompa?
Come si possono paragonare i cospicui danni materiali e psicologici subiti dai cittadini di fronte ad una pompa che rischia di bruciarsi?

A quel punto col Dirigente UOT ci siamo recati sul ponticello di via di Bagnoletto ove la forza del canale Albuceto (più precisamente influente di sinistra del pantano) impediva il deflusso delle acque del canale Pantano. Sul posto, preso atto della criticità, il Dirigente ha dato disposizione sia di creare (con dei massi ) una sorta di “invito” affinché l’Albuceto non impattasse ma si inserisse nel Pantano verso il Bagnolo e sia di posizionare alcune idrovore portatili per bypassare l’impedimento creato dall’Albuceto. Così si è andati avanti fino alla sera quando, verso le 22:00 l’ing. Cafaggi è stato chiamato dal Presidente Tassone a recarsi nel quartiere Stagni dove lo abbiamo accompagnato.

 

 

Drammatici questi giorni passati a Bagnoletto dove il CdQ, tramite i suoi componenti, si è prodigato a verificare costantemente lo stato dei canali, il livello delle acque nelle strade, documentare gli eventi e gli interventi di emergenza da parte i volontari della Protezione Civile, i Vigili del Fuoco e Operatori del CBTAR, coordinati dai tecnici e amministratori preposti.
Ognuno ha collaborato per quanto ha potuto aiutando in tutti i modi.
Ci sono stati momenti di grande tensione in cui i nervi sono (comprensibilmente) saltati, ma nella drammaticità degli eventi si è riscontrata una grandissima solidarietà.

ALLUVIONE BAGNOLETTO
I fatti accaduti nel quartiere
tra il 31 gennaio, il 1 e 2 febbraio 2014

 

PETIZIONE CITTADINA
QUARTIERE BAGNOLETTO – X MUNICIPIO DI ROMA CAPITALE
Richiesta improcrastinabile di opere necessarie per assicurare la tutela della pubblica incolumità ai residenti del quartiere Bagnoletto

OPERE GIA’ PREVISTE DAGLI ATTUALI PROGETTI

 

 


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